UNA STAGISTA IN-HOUSE E DUE STAGISTE CHE HANNO SVOLTO IL TIROCINIO DA REMOTO RACCONTANO LA LORO ESPERIENZA
Tra le altre cose, il 2020 ci ha anche presentato la sfida dei tirocini a distanza. Noi del team lavoravamo già in maniera “agile”, a turno, infatti, trascorrevamo un giorno a settimana lavorando da casa, ma non avevamo mai intrapreso un percorso di formazione da remoto.
Lo stage nasce come opportunità per chi desidera inserirsi nel mondo del lavoro, serve per imparare e allo stesso tempo dare gli elementi necessari al fine di valutare se un determinato lavoro fa al caso proprio.
Anche per l’azienda i tirocini sono occasione di crescita: molti dei nostri stagistə, infatti, si inseriscono nella nostra rete di traduttorə freelance e continuano a collaborare con noi anche dopo la fine del periodo di stage.
Abbiamo deciso di mettere a confronto l’esperienza di tre tirocinanti, tutte e tre laureate presso l’Università di Bologna: la prima, Federica Po. che ha svolto il tirocinio in presenza, e poi l’esperienza di Federica Pa. e Anna B., che hanno svolto il tirocinio da remoto.
Federica Po. ha scritto nella sua lettera di considerazioni sullo stage:
«Ho sempre avuto il terrore di finire a lavorare in un ufficio. Nella mia testa c’erano, in ordine sparso, queste immagini: scartoffie, pause con caffè scadente delle macchinette, pettegolezzi e noia infinita. E questo è esattamente ciò che non ho trovato alla Wabbit! Altro che noia: le otto ore lì dentro passavano alla velocità della luce tra memorie di traduzione, accurate ricerche nei meandri più nerd dell’Internet, torte fatte in casa con affetto e l’immancabile caffè. […]
Lavorare nella localizzazione dei videogiochi pone una serie di sfide specifiche […] che mi hanno motivata e stimolata e che, sono sicura, saranno fondamentali nella mia crescita professionale.
Grazie all’impiego dei CAT Tool, è possibile collaborare con altri membri del team anche da remoto senza alcun problema, cosa che si è resa particolarmente utile in seguito agli stravolgimenti causati dalla pandemia in corso. Penso anche, però, che niente possa sostituire l’atmosfera che si crea quando un team come quello di Wabbit si riunisce nella stessa stanza per lavorare insieme.
Ci tengo a dire che ho scoperto che questo lavoro è la summa di tutte le cose che mi piacciono di più: le lingue straniere, il grammarnazismo, la tecnologia, i mondi fantastici che si trovano all’interno di opere di fantasia, che si tratti di videogiochi, libri, film o fumetti. Cosa si può volere di più?»
Dopo Federica Po., è arrivata Federica Pa. e noi abbiamo cominciato a pensare che questo nome fosse un segno del destino per le nostre stagiste!
Dalla testimonianza di Federica Pa., che è stata la prima stagista a intraprendere il tirocinio da remoto, abbiamo avuto la conferma di essere riuscitə a trasmettere il valore del nostro lavoro e di questo periodo professionalizzante anche tramite la modalità da remoto:
«[…] Purtroppo a causa della pandemia di COVID-19 ho dovuto condurre tutto il tirocinio da casa e ho conosciuto il team solo virtualmente. Nonostante questo mi hanno subito fatta sentire come a casa, insegnandomi con tanta pazienza e disponibilità ciò che non sapevo e correggendomi quando sbagliavo. È stato davvero interessante scoprire come lavora davvero un team di traduttori di questo settore, lontano dalla teoria dell’Università.
È stata un’esperienza fantastica, non solo perché ho potuto scoprire il processo di localizzazione dei videogiochi (un sogno), ma anche perché ho imparato tantissimo facendo ciò che amo, che, com’è prevedibile, è… tradurre! Dalle profondità della terra ai meandri più sperduti dello spazio, tra guerrieri, piattaforme, carte, maghi, paladini, placeholder, false friends e stringhe assurde da tradurre, ogni giorno è stata una scoperta e una vera e propria avventura! La parte che ho amato di più di tutta questa esperienza? Tutta! Ma se proprio devo scegliere, passare da un mondo all’altro, da un universo all’altro con una velocità sorprendente, rendendomi conto di quanto i localizzatori di videogiochi siano dei veri e propri camaleonti del mestiere!»
Anna B., che ha da poco finito il tirocinio da remoto, ha sottolineato l’importanza dello stage per capire i propri limiti, individuare le difficoltà e capire come superarle. Per Anna, lavorare insieme a un’altra collega tirocinante (Giulia W.) è stato molto utile per confrontarsi con qualcuno che condivideva le sue stesse difficoltà.
Le comunicazioni via chat presentano un’altra sfida ai tirocini da remoto, sebbene siano imprescindibili in questo periodo di pandemia, rendono difficile capire il tono di chi scrive, soprattutto se non lə si conosce. Per questo, le revisioni e le riunioni tramite videochiamata sono state molto utili per stabilire un contatto più diretto con il team, ha sottolineato Anna.
Quest’anno 2021 abbiamo in programma di collaborare con all’incirca cinque tirocinanti, con l’obiettivo di poter continuare a trarre il meglio da questo percorso formativo e di crescita.